Disparità salariali tra dipendenti di AST1 di Pesaro e Urbino: Minardi interroga la Regione Marche
“La Giunta Acquaroli ha fallito proprio in quello che avrebbe dovuto essere il suo cavallo di battaglia, ovvero la questione della riorganizzazione sanitaria nella regione Marche”.
Con queste parole, il Consigliere regionale Renato Claudio Minardi boccia in toto l’attuale amministrazione e denuncia un altro grave episodio di mal governo nell’ambito più urgente e delicato, quello della sanità. E’ stato verificato che, a seguito della fusione sul territorio di Pesaro e Urbino delle due aziende sanitarie, ad oggi i salari del personale dipendente non sono stati ancora livellati, ivi per cui donne e uomini professionisti in ambito sanitario pur lavorando fianco a fianco, con medesime funzioni e mansioni, si trovano a percepire addirittura tre stipendi diversi: i dipendenti dell’ex Marche nord, quelli dell’ex area vasta 1 e i gettonisti. Le disparità salariali tra soggetti di pari grado che ricevono emolumenti diversi frutto dei vecchi contratti con le loro ex aziende, per la precisione “Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord” e “Asur – Area Vasta 1”, oggi fuse in “AST1″ comporta problemi notevoli per le dirigenze mediche ed amministrative es il comparto, oltre a generare malcontento tra i dipendenti che si vedono vittime di un ingiusto trattamento”.
A tal riguardo, Minardi, assieme ad consiglieri regionali del Pd, ha presentato in sede di consiglio regionale un’interrogazione a risposta immediata, proprio per capire quali azioni la Regione intenda mettere in atto per risolvere la sperequazione tra il personale della stessa azienda sanitaria, che tanto malcontento sta legittimamente provocando. Secondo Minardi la causa del pasticcio è da ricercarsi nell’assenza degli atti di programmazione aziendale della nuova azienda AST1, ragion per cui le due ex aziende continuano nello specifico a procedere con separatezza, rendendo impossibile realizzare il necessario regolamento sulle pesature per il personale nel quale definire i criteri per perequare la parti salariali, con la conseguenza, oltre al caos nella gestione dei servizi sanitari, di creare una vera e propria discriminazione tra i dipendenti dell’azienda che si trovano, tra pari livello, salari differenziati.
“Anche con questa incresciosa situazione – conclude Minardi – abbiamo avuto l’ennesimo esempio di quanto sia inadeguata l’attuale Giunta regionale, incapace di gestire le situazioni più semplici e scontate! Il guaio vero è che come sempre le conseguenze continuano a pagarle lavoratori e cittadini”.
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