Coronavirus, un disastro per il settore cinema. Sos da Giometti

La crisi Coronavirus, oltre al turismo, al commercio e alla produzione, sta mettendo in ginocchio anche quello dell’intrattenimento e della cultura. Musei, spettacoli in teatri e locali pubblici e sale cinematografiche chiuse. Un danno enorme per un settore che basa tutto sugli incassi dei biglietti e sulle entrate ai botteghini.
_CNA Cinema Audiovisivo delle Marche_ denuncia un calo pesantissimo ai botteghini delle sale cinematografiche molto prossimo al 70% e, del 100% nei giorni interessati dall’ordinanza firmata dal Governatore della regione, Luca Ceriscioli.
Massimiliano Giometti, titolare di Giometti cinema, società che gestisce oltre 50 Sale tra _Emilia Romagna, Marche e Toscana_, nonché responsabile del settore distribuzione ed esercizi del _Coordinamento di CNA Cinema e Audiovisivo Marche_, denuncia una situazione gravissima.
“Questa emergenza sta mettendo in ginocchio tutto il settore: dalla distribuzione alle sale di programmazione. Già dall’inizio dell’emergenza Coronavirus in Cina avevamo registrato un calo sostanzioso delle presenze nelle nostre sale. All’inizio si trattava di un 30-40%, ma ora siamo arrivati ad oltre il 70%, per non parlare di questi giorni interessati dall’ordinanza nelle Marche che hanno comportato la chiusura delle sale”.
Per Giometti è ancora presto per fare una stima dei danni arrecati al settore dell’intrattenimento e della cultura. “Non sono solo le sale a rimanere chiuse o semideserte. Anche il mondo della produzione e della distribuzione è bloccato. E’ stata bloccata l’uscita di almeno 10 film tra i quali l’ultimo film di Carlo Verdone _Si vive una volta sola_; quello di Giorgio Diritti _Volevo nascondermi_.  Ed ancora _Onward_ della Disney Pixar; e poi _Lupin III_, _Marianne e Leonard Parole d’Amore_ e tanti altri.
“Bisogna porre rimedio e subito – aggiunge – anche perché il contagio più pericoloso è quello psicologico”. Ed aggiunge. “Non si capisce come mai vengano penalizzati i cinema quando ad esempio ci sono altri locali pubblici affollati come ad esempio i ristoranti, dove la manipolazione dell’uomo ed i contatti sono molto più frequenti e pericolosi che in una sala cinematografica”.
Ma al di là di questi giorni di panico, che CNA Cinema e Audiovisivo delle Marche auspica finiscano presto, i segni devastanti di questa emergenza comunque lasceranno una traccia pesante per tutto il comparto.
Occorre per questo che vengano adottate misure strutturali a sostegno di un settore che tra esercenti, distribuzione, produzione e indotto crea centinaia e centinaia di posti di lavoro nella nostra regione. Sono oltre 300 le case di produzione nelle Marche e anche per loro le prospettive, tra incertezze politiche e legislative, mancanza di misure certe e sostegno del comparto, non si intravede un futuro tranquillo.
Il problema sarà anche il dopo Coronavirus, teme Giometti. “Anche finita l’emergenza, non sarà facile far tornare la gente al cinema. Per parte nostra noi cercheremo di agevolare il ritorno del pubblico e annunciamo sin d’ora che abbasseremo in tutte le sale il costo del biglietto a 4,90 euro”.

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