Interramento Canale Albani, il presidente di Aset Spa Giacomo Mattioli: “Visione strategica che può trasformare Fano”

Il progetto di interramento del canale rappresenta una trasformazione strategica e necessaria per la città di Fano, in grado di unire innovazione e sostenibilità”. Così il presidente di Aset SpA Giacomo Mattioli ha posto l’attenzione sul futuro del Canale Albani, accogliendo di fatto la proposta avanzata dal sindaco Luca Serfilippi.

“Si tratta di una visione ambiziosa che potrebbe trasformare il Canale Albani in un corridoio ecologico capace di collegare il centro storico alla periferia – ha affermato Mattioli -, e non si tratta soltanto di una riqualificazione urbanistica, ma di un’opportunità per ridisegnare il futuro della città, valorizzando aree sottoutilizzate e migliorando sensibilmente la qualità della vita dei cittadini. L’interramento del canale – ha spiegato – offrirà la possibilità di sfruttare il sottosuolo per realizzare nuove reti di sottoservizi, ottimizzando la gestione delle acque chiare e scure, e fornendo una soluzione sostenibile per le acque reflue e meteoriche. Questo intervento rappresenterebbe quindi una svolta decisiva nella gestione infrastrutturale della città, portando benefici tangibili per la collettività”.

Nel tratto cittadino del Canale Albani compreso tra la centrale idroelettrica della Liscia e la rotatoria di via Soncino confluiscono, infatti, gli scarichi meteorici di un’ampia zona della città – tra cui quelli del quartiere Sant’Orso, della zona monte di via IV Novembre e dei Passeggi -, così come alcuni scolmatori di acque miste. La chiusura parziale del canale nel suddetto tratto e la sua conseguente riconversione sono condizionate dalla necessità di prolungare gli scarichi in questione fino al porto canale, attraverso la realizzazione di due grossi collettori da posarsi nell’attuale alveo del canale. Tutto il tratto a monte, invece, rimarrà tale e quale, perché nel Canale Albani confluiscono anche diversi fossi – tra cui quello di Carrara, il fosso degli Uscenti e altri minori – per i quali il regolare deflusso sarà garantito dal fosso scolmatore che intercetta il canale all’altezza del campo d’aviazione.

Si tratta di un’opera importante sia dal punto di vista economico sia ambientale. Il costo stimato per il tombamento del Canale Albani – previa realizzazione degli scarichi per un tratto di circa 3 chilometri – è stimato in circa 10 milioni di euro, con enormi benefici ambientali soprattutto nel periodo estivo. Il costo dell’opera verrebbe sostenuto da Aset Spa attraverso la proposta di inserimento nel Piano degli Investimenti del Servizio Idrico Integrato per le annualità 2026-2028, pianificazione che dovrebbe essere approvata dall’Assemblea dell’AATO. Secondo Mattioli, poi, anche Enel Green Power potrebbe collaborare al progetto. “Insieme – ha concluso – possiamo costruire un progetto solido, sostenibile e innovativo. Aset Spa è pronta a fare la sua parte, lavorando per la realizzazione di uno studio di fattibilità così da dare corpo a questa visione”.

N.B.: FOTO D’ARCHIVIO

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