L’Azienda del Catria investe per la salvaguardia della razza equina. l continui contatti con le genti della maremma toscana, legati soprattutto alle attività dei carbonari, spiegano l’introduzione e l’influenza nella popolazione equina nell’alta valle del Cesano di cavalli maremmani già nei primi del 900. Nel dopoguerra le mandrie si ridussero di molto, ma la popolazione originaria, di derivazione toscana, resistette nelle zone di montagna tra il Catria ed il Nerone adatte al solo pascolo brado dei cavalli. Dopo un periodo di incroci con diverse linee di sangue, l’Azienda Speciale Consorziale del Catria, nel 1974, prese in gestione la locale stazione di monta, controllando in particolare l’incrocio con il Franches Montagnes, e dal 1980 attivò la registrazione della discendenza allo scopo di salvaguardare e migliorare il gruppo etnico originario. Da diversi anni la regione Marche ha inserito questa razza nei programmi genetici di razze a limitata diffusione e dal 2004 è stata preservata quale razza a rischio di estinzione.
Il cavallo del Catria è utilizzato nei lavori agricoli di montagna, come sella per diporto e per la produzione di carne; sobrio, robusto, rustico, è idoneo allo sfruttamento di pascoli in aree marginali per il proseguimento della biodiversità.
Negli ultimi venti anni l’Azienda per vari motivi ha abbandonato l’allevamento privilegiando la gestione dei pascoli per conto di terzi. Nell’ultima seduta del 2019, la Commissione Amministratrice ha deliberato di riprendere l’allevamento di questo pregiato equide per vari motivi: in primis la lotta alla sua estinzione essendo rimaste poche decine di allevatori locali, per mantenere inalterata la biodiversità nei pascoli montani che vedono sempre meno capi di bestiame in alpeggio, per poter partecipare direttamente a varie misure del PSR e per poter dare un’occupazione più stabile ai suoi dipendenti.
Progetto ambito, che ha visto l’acquisto dei primi 10 puledri e di 3 fattrici. Dalla scorsa settimana i cavalli sono allevati presso il ranch “Pianella” in località Buonconsiglio di Frontone dove è stata rimessa a posto un’oasi di prato pascolo con ruscello e stalla. A breve sarà allargato con una copertura di oltre sette ettari tutti recintati e video controllati per il pascolo invernale. Tra pochi giorni saranno spostati da nei prati di Valpiana a 1000 metri di quota per la monticazione estiva insieme ad altri cavalli e mucche. Il Sindaco di Frontone, Dott. Daniele Tagnani, aveva organizzato “per antichi tratturi: in transumanza sul Catria” per il 18 maggio: un evento turistico da vivere insieme agli allevatori, purtroppo per colpa della pandemia annullato, sarà riproposto nel 2021. Ma la transumanza si farà comunque, già gli allevatori si stanno organizzando e le recinzioni sono a buon punto per cui dalla fine del mese di maggio diverse centinaia di bovini ed equini saliranno al pascolo.
L’allevamento è solo il primo passo, spiega il presidente Mirco Ravaioli: “Insieme ai consorziati abbiamo diversi progetti da realizzare che gravitano intorno a questo nobile animale. Sicuramente aumenteremo il numero dei capi, inseriremo almeno uno stallone da riproduzione, tracceremo e controlleremo gli animali al pascolo, ma pensiamo anche alla realizzazione di progetti nel settore ippoturistico. Speriamo di poter partecipare alla prossima Fiera del cavallo del Catria a Cantiano in autunno, evento fieristico che insieme a Verona è il più importante a livello nazionale. Cantiano con la sua Chiaserna è il fulcro dell’allevamento di questa razza ed insieme al Sindaco Dott. Alessandro Piccini vogliamo proseguire con progetti mirati di valorizzazione non solo dal punto di vista zootecnico ma anche turistico ricettivo”.