«Animavì è la più rilevante operazione di comunicazione e attenzione mediatica di questi anni nei confronti del grandissimo tesoro di noi tutti e Pergola: i Bronzi dorati». Il direttore organizzativo del festival Mattia Priori fa un bilancio dei primi 4 anni e guarda al futuro delineando alcuni possibili sviluppi: «Si dice sempre che bisogna fare di più per valorizzare le proprie ricchezze. A volte tutto parte da un’idea come quella che alcuni anni fa mi venne in mente: utilizzare come premio di Animavì una statuetta raffigurante la testa di cavallo simbolo del gruppo equestre. Ci furono un po’ di salti mortali per i permessi, ma andammo avanti e grazie alla soprintendenza ottenemmo la possibilità di riprodurre la statuetta. Con il lavoro di tanti ragazzi, sponsor, partner privati e istituzionali, ora il premio, realizzato ogni anno in una storica fonderia veneziana, anche in formato medaglione per i premi speciali, è finito nelle case di personaggi importantissimi del mondo della cultura, come Wenders, Kusturica, Servillo, Alba Rhorwacher, Brunori Sas, Roberto Herlitza, Sokurov, Mastandrea. Oltre 40 i riconoscimenti consegnati. Tutta Italia ha parlato del nostro tesoro. Nessuno potrà più affermare che i Bronzi non possono essere valorizzati anche nell’entroterra e pretendere che vengano portati via da qua, perché abbiamo dimostrato che è possibile anche nelle nostre zone valorizzare le bellezze che abbiamo! Capiremo solo negli anni l’importanza di questa operazione». Grande la soddisfazione pensando che quel trofeo sia nelle case di giganti del cinema e della cultura: «Wenders ci ha detto di tenerlo sulla sua scrivania. Pensate a quante persone solo nel suo studio vedono il simbolo di Pergola. A casa di Davoli l’ho visto sulla sua bacheca di fianco ai premi vinti da Pasolini e che lui conserva. Come la Palma d’oro di Cannes o il Leone d’oro di Venezia, il nostro Bronzo, nel suo piccolo, sta facendo emergere nel mondo del cinema e non solo, simboleggiandola, la nostra città». Priori guarda avanti: «Il festival deve essere sempre più del territorio, solo insieme si potrà diventare veramente grandi. L’impegno mio e dei volontari non potrà essere eterno. Animavì deve entrare in un’altra dimensione quanto prima, quella del festival strutturato e di piccola attività professionale. Personalmente non riuscirò a garantire per i prossimi anni l’impegno enorme di questi, il direttivo sarà convocato a breve per capire come portare avanti tutto ciò. Un ruolo fondamentale lo avrà anche l’amministrazione comunale: dovrà decidere se vedere Animavì come l’opportunità per Pergola o semplicemente continuare a guardarlo come un bel evento, ma uno dei tanti. A maggior ragione in questo momento che la Regione, in particolar modo grazie al lavoro del vicepresidente Minardi che ringrazio, lo ha inserito e finanziato come festival di interesse regionale».
Foto: Studio Bacciardi